Gabriele Bianchi è venuto a mancare

02 Marzo 2021

Il ricordo

Gabriele Bianchi è venuto a mancare oggi. Nato 98 anni fa, la sua vita è stata dedicata all’atletica leggera, come atleta, come dirigente e come giudice di gara, veste con cui ha concluso il suo percorso terreno. È stato giudice di gara dal 1961, quest’anno è il 60° anno in cui rivestiva questa carica. E’ stato varie volte campione italiano Master degli 800 metri e dei 400 metri. È stato il presidente del Comitato provinciale FIDAL di Grosseto per vari anni, per concludere come Giudice di Gara.

La sua presenza, seppur anziano, era sempre segnata da un modo di agire molto rispettoso verso gli atleti e i colleghi giudici. Da ricordare che, specie nel salto in lungo, chiamava, dopo ogni salto nullo, l’atleta con un rispettoso “signor atleta”, e poi faceva vedere il segno lasciato sull’asse di battuta. Le gare si prolungavano ovviamente ma la sua flemma e la sua personalità erano da tutti apprezzate.

Nel 1999 ci sono ricordi incancellabili, come quando a Siviglia, durante i campionati del mondo dalla tribuna richiamò Fabrizio Mori per il cappello tricolore che indossava, dopo aver vinto il titolo mondiale. Secondo lui non consono ad un personaggio vincitore del titolo mondiale. Onestà, sicurezza e pazienza le sue doti, espresse sia sul campo che nella vita privata. Ha partecipato fra le varie gare anche alla maratona di New York, classificandosi molto meglio di tanti più giovani atleti. Aveva un animo generoso, anche se gli dava fastidio mostrarlo, ma in più occasioni questo animo si è presentato agli altri.

Per lui il fiduciario provinciale era un faro durante le manifestazioni e, da buon giudice, accettava sempre qualsiasi incarico. Ci mancherà la sua presenza sul campo di gara ma sarà per sempre nei nostri ricordi. Ora si è ricongiunto alla sua amata moglie e a Carlo Balestri, altro giudice che ci ha lasciato un immenso vuoto. Ciao Gabriele.



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