'Tokyo è la gara dell'anno, siamo pronti!'
12 Settembre 2025È l’ora dei Mondiali di Tokyo che scattano sabato mattina in Giappone, nella notte italiana. In una giornata di vigilia con il cielo coperto, e qualche goccia di pioggia, arriva il momento della prima conferenza stampa a Casa Atletica Italiana, l’hospitality house degli azzurri al Blue Note Place, con il presidente FIDAL Stefano Mei e il direttore tecnico Antonio La Torre, insieme a due tra i protagonisti più attesi della rassegna iridata, due fuoriclasse del salto in lungo: il bronzo olimpico e oro mondiale indoor Mattia Furlani e la campionessa europea al coperto Larissa Iapichino.
“Questo è un buon periodo per l’atletica italiana - le parole del presidente Stefano Mei - e c’è un ricambio continuo, con i giovani che vogliono emulare i successi dei più grandi: anche per questo abbiamo pensato di portare tutti gli atleti che si sono meritati la qualificazione arrivando al numero record di 90 convocati. Il riconoscimento di una stagione che in ogni caso è eccezionale per i risultati. Una squadra forte, compatta e determinata: non tutti potranno vincere, però ognuno cercherà di migliorarsi. Si potrebbe dire che alcuni sono qui per fare esperienza, ma in realtà abbiamo giovanissimi che hanno già vinto tanto, proprio come Furlani e Iapichino: i ragazzi che hanno trionfato quest’anno nelle rassegne di categoria si ispirano a loro, in un circolo virtuoso. L’atletica è bella e difficile, con circa duecento nazioni in gara. Il nostro obiettivo è di avvicinarsi ai 17 finalisti della scorsa stagione alle Olimpiadi di Parigi e alle 4 medaglie dei Mondiali di due anni fa a Budapest. Con Marcell Jacobs non c’è nessun problema: ci siamo sentiti quando era a Desenzano, poi è sopraggiunto un piccolo problema fisico e lo abbiamo invitato a Roma, ma è tutto risolto”.
Il dt Antonio La Torre sottolinea: “Siamo una squadra unita, dagli eroi di quattro fa ai Giochi di Tokyo agli under 20 c’è continuità piuttosto che un ricambio generazionale. Ci troviamo quasi nella stessa situazione della scorsa stagione, con Europei di Roma e Olimpiadi di Parigi a un paio di mesi di distanza, e stavolta ci presentiamo dopo la seconda vittoria consecutiva agli Europei a squadre di Madrid. Cambia il contesto, dobbiamo quasi dimenticare quello che abbiamo fatto: senza dubbio conta il numero dei finalisti, ma le punte devono fare le punte. Marcell Jacobs è un atleta che ha messo tutto se stesso per presentarsi competitivo e sono fiducioso che anche in chiave staffetta possa essere un elemento determinante”.
L’avventura iridata di Mattia Furlani comincia lunedì (alle 12.40 ora italiana): “Per me è un anno di successi, con l’oro ai Mondiali indoor, ma anche particolare perché ho lavorato molto sulla rincorsa e sulla mia crescita biologica in proiezione futura. Arrivo qui con ottimi propositi, sto lavorando bene come dimostra anche l’ultima gara, il secondo posto nella finale di Diamond League a Zurigo, e poi sarà la pedana a parlare. Nella qualificazione lo scopo è di risparmiare energie il più possibile, realizzare la misura nei primi salti per entrare in finale. Il parco degli avversari è molto ampio, c’è tutto il mondo: non manca nessuno, siamo qui per dare il massimo. Cosa porterò con me? Tanta determinazione e magari un cambio in caso di pioggia, l’ho trovata spesso quest’anno... A Larissa ruberei volentieri la regolarità con cui fa i salti, in fotocopia. Non ero ancora nato, ma so benissimo che a Tokyo nel 1991 si è scritta la storia del salto in lungo con il record mondiale a 8,95 di Mike Powell nel duello con Carl Lewis: mi capita di rivederlo, un gesto tecnico incredibile che mi è di insegnamento. Gli altri sport? Voglio dipendere solo da me stesso, ma anche nell’atletica c’è un team che contribuisce al risultato, dall’allenatore al fisioterapista. Nel tennis Jannik Sinner è un grande agonista, mi ha ispirato molto con la sua determinazione e la sua passione. Il Mondiale a settembre è tosto, sarebbe meglio al centro della programmazione, ma l’obiettivo è di essere qui al massimo”.
Nella prima giornata, sabato quando in Italia saranno le 11.30 di mattina, tocca a Larissa Iapichino: “Una stagione intensa e lunga, mi rendo conto che sto gareggiando da tanto tempo se penso che la prima uscita all’aperto è stata a fine maggio con il 7,06 di Palermo, la mia prima volta oltre i sette metri, dopo l’oro agli Europei indoor. L’avvicinamento è stato lineare, sono molto felice del lavoro e della programmazione, ho fatto le scelte giuste. Sto vivendo bene questo momento, ma è pur sempre la vigilia di un Mondiale: ci saranno sorprese, tutto si azzera, non conta il primato stagionale ma come si affronta la gara, sarà una lotta al centimetro. Voglio mettermi in gioco. La qualificazione è un momento particolare, probabilmente il più stressante: serve equilibrio, per me comunque è un vantaggio che sia al pomeriggio. Si dovrà combattere con le unghie e con i denti, porterò con me alcuni oggetti: un portachiavi regalato dalla mia compagna di stanza, l’astista Elisa Molinarolo, ma altri più recenti come un piccolo trofeo della Diamond League, in ricordo della vittoria nella finale di Zurigo, e un portafortuna giapponese. Se avessi voluto un allenatore diverso da mio papà Gianni, l’avrei scelto. Cosa vorrei di Mattia? La sua decisione ipnotica, il carattere, è come se facesse scintille in pedana”. Poi allarga il discorso: “Ho seguito la finale mondiale del volley femminile, un gruppo magnifico. Forse non riuscirei a stare in quel modo all’interno di una squadra, si deve essere naturalmente predisposti, ma è bello vedere la grinta, lo spirito e anche il divertimento che riescono a esprimere. Vedere un italiano ai vertici nel tennis è meraviglioso: Jannik Sinner è un atleta molto consapevole di se stesso, ha trovato un’alchimia su come affrontare il suo sport e il suo mondo. Con il nuovo calendario i Mondiali sono a settembre, preferirei ad agosto, ma si cerca di arrivare preparati al momento clou. Sui nuovi test di idoneità di genere per partecipare alle gare femminili, mi sono attenuta al protocollo: sono rimasta sorpresa dello scarso preavviso, ma lo staff della Federazione si è mobilitato all’istante per archiviare la pratica in pochissimo tempo, anche se in altre nazioni potrebbe essere meno facile”.
25 IN GARA NELLA PRIMA GIORNATA
Saranno 25 gli azzurri in gara in una super prima giornata dei Mondiali di Tokyo. Si comincia alle 7.30 giapponesi, le 0.30 in Italia, nella notte tra venerdì e sabato, con le prime due gare che assegnano titoli mondiali: 35 km di marcia al maschile e al femminile. L'Italia schiera subito la capitana Antonella Palmisano, al primo di due impegni previsti nella rassegna (anche la 20 km sabato prossimo): con lei anche Eleonora Giorgi e Nicole Colombi, e tra gli uomini Riccardo Orsoni, Matteo Giupponi, Teodorico Caporaso. Nella notte italiana, alle 2, anche il turno di qualificazione di Daisy Osakue nel disco (richiesti 64 metri, oppure un posto tra le migliori dodici), alle 3.55 il primo round per i pesisti Leonardo Fabbri, Zane Weir e Nick Ponzio (pass diretto a 21,35 o migliori dodici) alla ricerca della finale in programma poche ore dopo (alle 14.10). Come da regolamento introdotto in questa edizione, nella finale del peso (come per tutti i lanci e per i salti in estensione) andranno avanti i migliori 10 atleti dopo i primi tre turni, poi 8 dopo il quarto turno e 6 dopo il quinto, con inversione dell’ordine dopo il terzo e il quinto turno. Definita la formazione della staffetta 4x400 mista azzurra con Edoardo Scotti, Anna Polinari, Vladimir Aceti e Alice Mangione, in batteria alle 4.40 contro, tra le altre, Usa, Gran Bretagna e Irlanda. In caso di qualificazione, la staffetta tornerebbe in pista alle 15.20 per l'atto conclusivo.
Nella sessione serale (tra la mattinata e il pomeriggio in Italia) batterie dei 3000 siepi per Ala Zoghlami alle 11.05, qualificazione del lungo per Larissa Iapichino alle 11.30 (Q maiuscola con 6,75 o migliori dodici misure), batterie nei 100 femminili dalle 11.55 per Zaynab Dosso, che oggi (venerdì 12 settembre) festeggia i suoi 26 anni. E ancora, sognano l'accesso alla finale dell'asta Simone Bertelli e Matteo Oliveri (quota 5,80 la garantisce, oppure primi dodici) a partire dalle 12.05, puntano alla semifinale dei 1500 Marta Zenoni, Gaia Sabbatini e Ludovica Cavalli dalle 12.55, e tocca a Marcell Jacobs in batteria nei 100 dalle 13.35. Tra i momenti più attesi c'è sicuramente la finale diretta dei 10.000 con Nadia Battocletti, insieme a Elisa Palmero. La concorrenza è elevatissima (la keniana primatista del mondo Beatrice Chebet e l'etiope Gudaf Tsegay) ma Nadia, argento olimpico della specialità, ha grinta da vendere.
Nel frattempo, c'è da segnalare che a causa di un problema muscolare non è decollata verso Tokyo la staffettista Rebecca Borga, convocata per la 4x400 femminile.
TV - Diretta tv sabato 13 settembre Rai 2: 0.25-5.20; Rai 2: 10.35-13.00; RaiSport: 13.00-13.30; Rai 2: 13.30-15.30. Diretta anche su Eurosport.
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