Battocletti argento, Fabbri bronzo!

13 Settembre 2025

Azzurri super a Tokyo: Nadia seconda nei 10.000 come alle Olimpiadi (record italiano 30:38.23), Leo si conferma sul podio del peso (21,94), prima volta di tre medaglie mondiali in un giorno

Tre volte sul podio, mai così tante medaglie mondiali in un giorno per l’atletica italiana. È un inizio da urlo a Tokyo con altre due gioie nella serata giapponese. In pista arriva il sensazionale argento di Nadia Battocletti, ancora una volta magnifica nei 10.000 metri con il record nazionale di 30:38.23, di nuovo a un passo dalla primatista del mondo e campionessa olimpica Beatrice Chebet (30:37.61) come ai Giochi di Parigi della scorsa stagione mentre il bronzo è dell’etiope Gudaf Tsegay (30:39.65). Pochi minuti più tardi si festeggia lo splendido bronzo di Leonardo Fabbri con 21,94 nel peso, a segno per la seconda edizione consecutiva dopo l’argento di due anni fa a Budapest, superato all’ultimo lancio dal sorprendente messicano Uziel Munoz (21,97) nella gara vinta dallo statunitense Ryan Crouser (22,34) al terzo titolo consecutivo. Una giornata memorabile, cominciata con l’argento di Antonella Palmisano nei 35 km di marcia, che diventa storica perché in passato c’erano state al massimo due medaglie nella stessa giornata, in tre occasioni: 29 agosto 1987 a Roma (due argenti, Francesco Panetta nei 10.000 e Alessandro Andrei nel peso), 6 agosto 1995 a Goteborg (due ori, Michele Didoni nei 20 km di marcia e Fiona May nel lungo), 9 agosto 1997 ad Atene (argento Roberta Brunet nei 5000 e bronzo Fiona May nel lungo). La 4x400 mista si piazza settima in finale con Luca Sito, Anna Polinari, Vladimir Aceti e Alice Mangione in 3:15.82. Nella qualificazione del lungo eliminata Larissa Iapichino con 6.56 (+0.6). Promosso nei 100 metri Marcell Jacobs, terzo nella sua batteria in 10.20 (-0.6): lo sprinter azzurro, al ritorno nello stadio dell’oro olimpico del 2021, non brilla ma si guadagna il pass per la semifinale di domenica. Al femminile ottima prova di Zaynab Dosso che vince in batteria con 11.10 (-0.1), staccano il biglietto per le semifinali nei 1500 anche le mezzofondiste Marta Zenoni (4:02.77) e Gaia Sabbatini (4:04.93), out Ludovica Cavalli (4:09.91). Tra gli altri risultati, il diciannovesimo posto di Elisa Palmero nei 10.000 metri (32:12.72), eliminato Ala Zoghlami nei 3000 siepi (8:32.65) come gli astisti Simone Bertelli con 5,55 e Matteo Oliveri senza misura. Domenica la seconda giornata con 19 azzurri in gara e nel pomeriggio italiano le finali dei 100 metri.

“Mi sembra di vivere un sogno iniziato con gli Europei di Roma - racconta con gli occhi lucidi Nadia Battocletti - ed è un sogno che non finisce mai. Non è stato semplice arrivare qui, devo ringraziare papà-coach Giuliano, il mio staff e la Federazione, la mia famiglia e tutti quelli che ci sono sempre stati, in ogni momento. Soprattutto quest’anno si sono fatti sentire gli allenamenti, ma sto assaporando sempre di più il mondo dell’atletica che è la mia vita. Quando mi sono vista nel gruppo di testa sul maxischermo, mi dicevo: ‘questo è il sogno che hai sempre fatto, non mollare perché le avversarie faticano allo stesso modo, devi spingere fino alla fine’. In tribuna c’erano anche mamma e fidanzato, vederli con le lacrime è stato emozionante. Il mio Mondiale è appena iniziato, ora l’obiettivo è riposare perché giovedì mi attendono i 5000 metri e devo ringraziare tutta l’Italia”.

“Bellissima gara, mi sono piaciuto tantissimo”, esclama Leonardo Fabbri. “Dopo un brutto riscaldamento, sono riuscito a gestirla bene anche con la testa. Me lo meritavo per quello che ho passato, le emozioni più belle per me sono state quando ho alzato il tricolore al cielo. Peccato che sia un bronzo, invece dell’argento, ma l’importante era salire sul podio e concludere la stagione con il sorriso. Adesso finalmente la delusione per il quinto posto delle Olimpiadi di Parigi è un po’ alle spalle. Ringrazio stavolta prima di tutto me stesso, ho dimostrato di essere molto fragile ma anche che quando voglio qualcosa faccio il massimo per ottenerla, e il mio allenatore Paolo Dal Soglio. Per me questa è la gara della maturità, in tante occasioni alla prima cosa che non andava mi sono spento, oggi il primo lancio è andato e ci ho creduto”.

LUNGO - Non ci sarà Larissa Iapichino nella finale del lungo. L’azzurra manca l’appuntamento con la misura di 6,56 (+0.5) al secondo salto in cui regala quasi tutta l’asse di battuta, 19 cm per l’esattezza, mentre aveva iniziato a 6,52 (+0.2) sotto la pioggia lasciando sette centimetri allo stacco. Dopo essere rimasta per diversi minuti al dodicesimo posto provvisorio, subito prima dell’ultimo tentativo viene superata dalla statunitense Claire Bryant che atterra a 6,72 (+0.4) e così la fiorentina diventa tredicesima. All’ultimo ingresso in pedana la campionessa europea indoor, vincitrice della recente finale di Diamond League a Zurigo, non fa meglio di 6,32 (-0.2) e quindi viene eliminata.

In classifica chiude quindicesima, a quattro centesimi dall’ultimo posto utile dell’egiziana Esraa Owis (6,60/-0.3). “Preferisco analizzare tutto con lucidità - le parole di Larissa Iapichino - perché a caldo la gara si commenta da sola. In questo momento sono sotto choc, non ho emozioni, è come se stessi vivendo in un incubo”. Se all’oro olimpico Tara Davis-Woodhall basta il primo salto a 6,88 (+0.8), tra le vittime eccellenti ci sono la nigeriana Ese Brume (6,46/+1.0), quinta ai Giochi, la romena bronzo mondiale Alina Rotaru (6,37/+0.4), la svizzera argento iridato al coperto Annik Kalin (6,36/0.0).

100 - È in forma Zaynab Dosso che non solo passa il turno, ma si prende anche la soddisfazione del successo in batteria sui 100 metri: 11.10 (-0.1) nel primo dei tre round, a soli nove centesimi dal suo record italiano. L’azzurra fila via che è un piacere sul rettilineo di Tokyo davanti alla britannica Amy Hunt (11.13), argento olimpico in staffetta, e a Kayla White, 11.16 il crono della statunitense che quest’anno ha corso in 10.84. Tra le big impressiona l’oro olimpico Julien Alfred (Saint Lucia) in 10.93 con vento nullo frenando negli ultimi metri, sotto gli undici anche la britannica Daryll Neita (10.94/+0.5) e la leader mondiale dell’anno Melissa Jefferson-Wooden (Usa, 10.99/-0.9), corre in 11.03 (-0.8) la campionessa in carica Sha’Carri Richardson (Usa, 11.03/-0.8).

1500 - Due su tre per le azzurre nelle batterie dei 1500 metri dove le prime sei passano in semifinale. Si muove bene Gaia Sabbatini, terza al traguardo in 4:04.93 senza patemi nella stagione del rientro dall’infortunio. Può gioire anche Marta Zenoni che arriva quarta con 4:02.77 al termine di una gara condotta con il consueto coraggio, vinta dalla fenomenale keniana Faith Kipyegon in 4:02.55 mentre esce di scena a sorpresa la britannica Laura Muir, ottava in 4:05.59. Poca fortuna invece per Ludovica Cavalli, frenata per un contatto da dietro all’inizio dell’ultimo giro in cui rischia di cadere e poi chiude dodicesima con 4:09.91.

3000 SIEPI - Ci prova fino alla fine Ala Zoghlami nelle batterie dei 3000 siepi ma il siciliano arriva settimo in 8:32.65, un piazzamento che non basta per andare avanti. Passano il turno i primi cinque come ormai avviene da qualche stagione, senza recupero dei tempi, e allora il gruppo rimane compatto nella prima parte di gara. A due giri dal traguardo l’azzurro, papà da poche settimane, è terzo dietro all’etiope  Getnet Wale e al giapponese Ryuji Miura, poi risalgono gli avversari con il successo del keniano Edmund Serem (8:29.97) che precede Wale (8:30.14) e Miura (8:30.43), quarto il francese Nicolas-Marie Daru (8:30.64) mentre il tunisino Ahmed Jaziri (8:31.41) si prende l’ultimo posto utile.

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