Musci sul podio: bronzo alle Olimpiadi Giovanili

15 Ottobre 2018

Il pesista azzurro con 20,76 guadagna il terzo posto in gara-2 a Buenos Aires. Quarto il campione europeo Finocchietti nei 5000 di marcia, sesto il lunghista Favro.

di Luca Cassai

L’Italia dell’atletica sale sul podio delle Olimpiadi Giovanili, nella penultima giornata di gare. A Buenos Aires il 17enne pugliese Carmelo Musci conquista il bronzo nel getto del peso con un’altra bella prestazione nel secondo round: 20,76 per migliorare il 20,67 del primo turno, a soli 18 centimetri dal suo record italiano allievi. Il gigante di Bisceglie chiude la stagione con una nuova medaglia, dopo l’argento agli Europei under 18, e si prende la rivincita sul bielorusso Aliaksei Aleksandrovich che lo aveva battuto nella rassegna continentale ma oggi non fa meglio di 20,02 e si deve accontentare del quarto posto. Oro all’argentino Nazareno Sasia (21,25 in gara-2), per la gioia del pubblico di casa, davanti al cinese Xing Jialiang (20,89). Sui 5000 di marcia Davide Finocchietti, campione europeo di categoria, arriva quarto nella seconda manche in 21:41.62 con lo stesso piazzamento finale: anche il livornese, 17 anni da compiere domani, è il migliore del vecchio continente. Nel lungo il piemontese Davide Favro atterra a 7,11 (+4.2), sesto in totale recuperando una posizione. Decima l’altista toscana Idea Pieroni nel riepilogo, come in gara-2 con 1,76 a tre centimetri dal personale, invece la prodigiosa 17enne ucraina Yaroslava Mahuchikh cresce a 1,95. Nella corsa campestre di 4 chilometri, una delle novità di questa edizione, ritirati i due mezzofondisti italiani: il laziale Francesco Guerra si ferma nel quarto dei cinque giri, mentre il siciliano Carmelo Cannizzaro intorno a metà gara in una mattinata già calda nella capitale argentina. Entrambi perciò escono dalla classifica combinata con la prova disputata su pista, rispettivamente 3000 metri e 2000 siepi.

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MUSCI, PESO DI BRONZO - Anche oggi lotta come un leone Carmelo Musci sulla pedana del peso. La squadra azzurra entra nel medagliere di questa edizione delle Olimpiadi Giovanili grazie alla sua ennesima prodezza con un bronzo splendente. Non fallisce mai il colosso pugliese: argento quest’anno agli Europei di Gyor dove nella scorsa stagione aveva fatto doppietta all’Eyof, secondo nel peso e terzo nel disco. Ormai ristabilito dall’infortunio di settembre, anche grazie alle cure dello staff medico azzurro, come nella gara-1 di venerdì l’allievo di Gaetano D’Imperio fa volare subito lontano la sfera: 20,76 e quindi incrementa il 20,67 del primo turno, per avvicinare ulteriormente il record italiano under 18 stabilito a fine agosto (20,94). Sembra una sfida a due per il bronzo tra il ragazzo di Bisceglie e il cinese Xing Jialiang, terzo al giro di boa con il personale di 20,85. Neanche a farlo apposta, lanciano uno dopo l’altro nell’ordine di ingresso in pedana: l’asiatico risponde con 20,75 e mantiene sostanzialmente invariato il vantaggio. Però le sorprese sono dietro l’angolo: infatti il campione europeo Aliaksei Aleksandrovich (21,22 in gara-1) non ingrana, con due nulli e un 20,02 che non basta per il podio virtuale quando manca solo un tentativo alla fine, mentre l’asiatico si porta a 20,89. Quando il bielorusso Aleksandrovich chiude con un altro nullo, la medaglia è al sicuro per il portacolori dell’Aden Exprivia Molfetta che dopo il 20,46 del secondo lancio cerca di forzare, ricevendo due bandierine rosse, e in ogni caso può festeggiare il podio.

VIDEO | LA GIOIA DI CARMELO MUSCI PER IL BRONZO ALLE OLIMPIADI GIOVANILI

FINOCCHIETTI AI PIEDI DEL PODIO - Un tempo più alto rispetto al 20:51.96 del primo round, ma oggi un piazzamento migliore per Davide Finocchietti nei 5000 di marcia. Ed è quello che conta maggiormente: l’azzurro rimonta due posizioni con 21:41.62 diventando quarto, primo degli europei. Alla vigilia del 17° compleanno, il campione continentale si regala un brillante risultato a Buenos Aires. Se il crono stavolta è appesantito dal caldo (il termometro segna 29 gradi), stringendo i denti nel finale in cui cala il ritmo, il “folletto amaranto” si fa apprezzare anche per il gesto tecnico, visto che finisce senza richiami in una gara come al solito sul filo del rasoio. Con un replay di quanto già accaduto giovedì, chi arriva per primo viene poi sanzionato: stavolta è una squalifica che colpisce il cinese Wang Xin, quasi sempre al comando ma out dopo il traguardo. L’indiano Suraj Panwar coglie il successo parziale (20:35.87) e l’argento, tuttavia l’ecuadoriano Oscar Patin difende l’oro (20:38.17). Mette la freccia il portoricano Jan Moreu, dal settimo al terzo posto (20:54.04), e risale anche il giovane livornese che scavalca di due secondi e mezzo il salvadoregno Gilberto Menjivar, oltre al messicano Cesar Cordova estromesso dai giudici.

FAVRO SESTO - Non manca la consistenza agonistica a Davide Favro che stampa nella sabbia un 7,11 al primo ingresso in pedana, sebbene molto ventoso (+4.2), dopo il 7,18 regolare da settimo posto in gara-1 del lungo. Poi non si migliora, con 6,90 (+2.5) intervallato da due nulli, ma il forfait dello statunitense Malcolm Clemons e le quattro “X” del sudafricano Jason Tito sembrano valere la quinta posizione nella combinata. All’ultimissimo salto di giornata il tedesco Nick Schmahl consuma la vendetta del primo round sorpassando l’azzurro con 7,27 (+3.1): anche qui è il migliore europeo davanti al 16enne piemontese, argento a Gyor e sesto per un piazzamento significativo in questa esperienza olimpica. Un centimetro separa i primi due, con il cubano argento iridato Lester Lescay a 7,89 con un tornado alle spalle (+4.3) che supera l’australiano Joshua Cowley (7,82/+1.5), bronzo al giapponese Koki Wada (7,66/+2.8).

MAHUCHIKH 1,95 - La gara top del giorno, probabilmente dell’intera manifestazione. Nell’alto la formidabile ucraina Yaroslava Mahuchikh è protagonista di un “perfect game” con ogni misura valicata alla prima prova, senza alcuna esitazione: 1,79-1,82-1,87-1,89 e poi un eccezionale 1,95 che ritocca il personale (1,94 nella finale europea di Gyor) a un solo centimetro dalla migliore prestazione mondiale under 18. A questo punto decide di non proseguire, ma gli applausi sono tutti per la 17enne iridata di categoria. In una giornata di sole quasi estivo, più che primaverile, anche l’azzurra Idea Pieroni trova un buon feeling con la pedana. La 16enne lucchese riscatta l’opaca prestazione di tre giorni fa quando, condizionata dal freddo, non aveva fatto meglio di 1,70. Nessun problema alle quote di 1,63 e 1,68 come a 1,72. Al secondo salto supera 1,76, tre centimetri in meno del proprio limite di 1,79 che viene poi cercato senza successo (apprezzabile l’ultimo tentativo) per un decimo posto in classifica. Confermati anche gli altri gradini del podio: argento alla russa Mariya Kochanova (PB eguagliato a 1,87), il bronzo va in Finlandia con Jessica Kahara (oggi quarta a 1,82, stessa misura dell’australiana Elizabeth Moss cresciuta di quattro centimetri).

CROSS: AZZURRI OUT - Si conclude prima del traguardo l’avventura dei due giovani azzurri nella corsa campestre. Il campione italiano allievi della specialità, Francesco Guerra, dopo tre giri su cinque si trova in diciottesima posizione a circa mezzo minuto dalla testa. Poi il 17enne di Frascati interrompe la sua azione durante la quarta e penultima tornata, su un percorso di 4 chilometri a zig-zag ma sostanzialmente piatto. Almeno in parte può aver influito anche il fastidio alla caviglia a causa di una lieve distorsione rimediata giovedì, nell’allungo prima di entrare in call room per i 3000 su pista, quando comunque si era ben disimpegnato (settimo posto sfiorando il record personale). Non riesce invece a entrare pienamente in gara Carmelo Cannizzaro, ritirato al termine del secondo giro in cui era transitato 39esimo con un ritardo di una trentina di secondi nei confronti dei battistrada: venerdì il siciliano di Modica si era piazzato quindicesimo nei 2000 siepi, con un finale poco brillante.

RITORNO SUI PRATI - La mattinata argentina, sotto il sole, offre un momento storico perché il cross viene riproposto nel programma di un evento olimpico a quasi un secolo dall’ultima volta (Parigi 1924). Qui la specialità è rivolta ai mezzofondisti delle tre distanze più lunghe su pista, per assegnare di fatto tre medaglie d’oro in un’unica gara: vince il keniano Jackson Kavesa Muema che si aggiudica così la “combinata” con i 3000 metri premiato dal successo nella campestre, in una classifica con tre atleti a pari punti (argento all’etiope Berihu Aregawi, terzo quest’anno nei Mondiali U20 sui 10.000, e bronzo per l’ugandese Oscar Chelimo, ex iridato di corsa in montagna). E alle loro spalle, lo stesso accade per i 1500 metri con il burundese Jean de Dieu Butoyi, il marocchino Anass Essayi e l’etiope Melese Nberet, tutti a quota 4. Nono il leader dei 2000 siepi Abrham Sime che porta il successo in Etiopia, per il podio rimontano il francese campione europeo Baptiste Guyon e l’eritreo Abel Yamane. Le prime tre del cross femminile si mettono al collo invece altrettante medaglie d’oro: l’ugandese Sarah Chelangat (in abbinata con i 3000 metri) seguita dalle keniane Edinah Jebitok (1500) e Fancy Cherono (2000 siepi).

DAVIDS NEL VENTO - Che volate sui 100 metri! Sprinter aiutati dal vento, ma il risultato sul display fa comunque sgranare gli occhi: 10.15 per Luke Davids, lo stesso crono del primato mondiale di categoria, anche se con +3.4 alle spalle e quindi oltre la norma. Resta la bella impressione lasciata dal sudafricano, già leader incontrastato in gara-1 e showman prima della partenza (mima un gesto da disc-jockey), davanti al nigeriano Alaba Akintola (10.24) e al giapponese Seiryo Ikeda (10.30). Thriller al femminile: la nigeriana Rosemary Chukuma in 11.17 (+3.3) sfila l’oro alla caraibica Julien Alfred (11.23) e l’ecuadoriana Gabriela Suarez, capolista provvisoria del round iniziale disputato in una situazione meteo ben diversa, scivola in terza posizione. L’etiope Tasew Yada consolida il primo posto negli 800 metri (1:50.38), con l’algerino Mohamed Ali Gouaned a difendere l’argento per cinque centesimi dall’assalto del turco Mehmet Celik.

MARTELLATE UCRAINE - Non solo l’altista Mahuchikh, perché l’Ucraina festeggia altre due attese medaglie d’oro con l’en plein nel martello: per Valeriya Ivanenko altri cinque metri e mezzo guadagnati (72,08) sull’egiziana Rawan Barakat, mentre la cubana Alegna Osorio risale dall’ottavo al terzo posto. Tra gli allievi la bordata odierna di Mykhaylo Kokhan arriva a 85,14 e nel peso la cinese Li Xinhui (18,33) è ancora nettamente la numero uno.

RUSH FINALE - Martedì 16 ottobre, nella sesta e ultima giornata, seconda manche per quattro azzurri. L’astista Ivan De Angelis (ore 19.00 italiane) cercherà di migliorare il suo attuale nono posto con 4,75, invece nei 5000 di marcia il bronzo europeo Simona Bertini riparte dalla sesta posizione (23:32.30) alle 19.15. Poi due gare di corsa: la vicecampionessa continentale Emma Silvestri alle ore 20.15 va in pista da quarta nei 400 ostacoli (1:00.88) e la sprinter Dalia Kaddari, terza nel primo turno dei 200 metri con 24.24, tornerà sui blocchi di partenza alle 22.00.

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La premiazione di Carmelo Musci (foto Bizzi/CONI)


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