Mondiali: -100 giorni a Londra 2017

26 Aprile 2017

Conto alla rovescia verso la rassegna iridata in terra britannica (4-13 agosto) che attende le star annunciate Usain Bolt e Mo Farah, con Wayde Van Niekerk e Shaunae Miller in caccia della doppietta 200-400

di Giorgio Cimbrico

Oggi, settantadue ore dopo la maratona che da Greenwich porta a Buckingham Palace e che si è trasformata in giardino delle delizie, mancano 100 giorni ai Mondiali di atletica a Londra, i sedicesimi della storia, i primi su suolo britannico, sempre più impegnato nella Golden Decade dello sport che dopo Olimpiadi, Giochi del Commonwealth e Coppa del Mondo di rugby, prevede per il 2019 il Mondiale di cricket.

In un paese e in una metropoli dove è ancora importante dare il proprio contributo “fisico” alla riuscita di un evento (un esempio: per il mondiale Ibf dei pesi massimi del 29 aprile al National Stadium tra Joshua e Klitschko, 90.000 biglietti venduti), le cifre che Sebastian Coe e il Loc possono annunciare sono imponenti e, in un certo senso, commoventi: 605.000 biglietti già venduti. 80.000 sono di favore per i ragazzini: costo 9,58 sterline. Con l’addio di Usain Bolt in scena, il più pertinente dei prezzi. Quel tagliando verrà conservato, non c’è dubbio.

Il goodbye finale del Lampo di Giamaica e quello alla pista di Mohamed Farah (che andrà avanti sull’asfalto, puntando alla maratona di Tokyo 2020) nello stadio dove è imbattuto, sono ingredienti forti. Con adeguati ritocchi all’orario – su richiesta di Sudafrica e Bahamas – se ne sono aggiunti un paio d’altri: la possibilità di dare l’assalto al double 200-400 centrato ad Atlanta ’96 prima da Michael Johnson e, subito dopo, da Marie José Pérec.

A giudicare da chi ha fatto la richiesta – esaudita –, ad inseguire l’accoppiata saranno Wayde Van Niekerk e Shaunae Miller, nel frattempo diventata signora Uibo. Wayde è l’uomo del fragoroso 43.03 di cui è ancora avvertibile l’eco, Shaunae è l’altissima ed elegante ragazza di Nassau che a Rio ha fregato Allyson Felix con un tuffo: consapevole o solo conseguenza di un serbatoio senza più una goccia da spremere?

WvN, 19.94 e 20.02 l’anno scorso, conta sull’annunciata intenzione di Bolt di limitarsi, per l’ultimo appuntamento, ai 100. In questo momento, la minaccia più concreta proviene da un connazionale: Akani Simbine, 19.95 ai 1300 metri di Pretoria. In prospettiva Mondiali accamperanno ambizioni il peso leggero Andre De Grasse, argento olimpico e sceso a 19.80 nei turni eliminatori di Rio, e il giovanissimo Noah Lyles che, se supererà le selezioni, al National Stadium si presenterà fresco di ventesimo compleanno. Per Shaunae, capolista 2016 dei 400 con 49.44 e quinta nei 200 con 22.05, la faccenda è a occhio più complicata: Elaine Thompson, doppia campionessa olimpica, e Dafne Schippers hanno sulla carta un margine tra i due e i tre decimi.

Alle Olimpiadi di cinque anni fa, la prova su strada di ciclismo venne seguita da due milioni di persone in quello che qualcuno definì il più grande picnic della storia. È l’obiettivo inseguito con la combinata maratone-prove di marcia su percorsi studiati per centrare numeri da capogiro. Le maratone, che non c’entrano nulla con la classica primaverile, partono e arrivano al Tower Bridge, dopo quattro giri di 10 km nei luoghi-simbolo di Londra. La marcia sarà una sarabanda sull’alberato Mall, da Buckingham Palace a Trafalgar Square e ritorno. Con premiazione allietata da uno dei riti più amati dai turisti di tutto il mondo: il cambio della Guardia sula spianata di fronte alla residenza della Regina. Londra al suo meglio di solito riesce a dare il meglio.

Le pagine IAAF dedicate ai Mondiali di Londra 2017 (4-13 agosto)

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